Il consiglio comunale ha approvato una delibera il 26 novembre 2012, attraverso la quale viene riconosciuta l’importanza di concedere maggiore spazio alla mobilità dolce. Questo però non si traduce nella redazione di un programma ragionato sullo sviluppo di percorsi riservati per ciclisti all’interno della città. I punti fondamentali che “impegnano” il Comune di Palermo sono questi (qui l’intera delibera link):
1)Redazione, da parte dell’Ufficio biciclette del Comune di Palermo, di una mappa di percorsi urbani di viabilità “consigliata” ai ciclisti, che individui un agevole collegamento est-ovest dell’intera città.
2)L’emissione di un’ordinanza specifica nelle strade “consigliate” di limite di velocità per le automobili a 30 km/h, in favore dei ciclisti e dei pedoni, utenti deboli della strada.
3)Inserire, nelle strade consigliate, apposite segnaletiche verticali e orizzontali di segnalazioni, che informino adeguatamente ciclisti ed automobilisti.
4)Redazione, da parte dell’Ufficio biciclette del Comune di Palermo, di un’edizione web del “vademecum del ciclista urbano”, che sia una guida responsabile e sicura rivolta a tutti i ciclisti urbani palermitani.
5)Predisporre la collocazione presso ogni Ufficio Comunale, a partire dagli edifici in proprietà, di rastrelliere per biciclette a disposizione dei dipendenti e dell’utenza cittadina.
Ci sembra che questi provvedimenti siano assolutamente insufficienti, un palliativo che aggira il problema più che affrontarlo. Le strade “consigliate” non servono a nulla, perché i ciclisti non hanno bisogno di suggerimenti…le strade di Palermo sono pericolose, e non serve a nulla consigliare perché gli automobilisti guidano come pazzi in ogni angolo di strada. Quello che serve ai ciclisti palermitani è una rete ciclabile sicura, isolata dalle carreggiate e distribuita in modo capillare su tutta la città.
Così come non serve la segnaletica orizzontale o verticale e i cartelli a 30 km/h: si sa che i palermitani del codice della strada se ne fregano altamente.
Il “vademecum del ciclista urbano” infine è da considerarsi a mio avviso un inutile sperpero di denaro pubblico. Questo genere di guide non serve a nulla, la gente neanche le legge e soprattutto non hanno alcun effetto di sensibilizzazione: è già difficile coinvolgere un palermitano di presenza, figurati attraverso una brochure informativa – anche se online.
Unica nota positiva l’installazione di nuove rastrelliere, per le quali sono stati stanziati 50 mila euro (fonte: consigliere Filoramo).
Insomma, se questo è il succo, mi sembra che il Comune di Palermo continui a fare orecchie da mercante. Questa delibera, più che esprimere reale volontà di cambiamento e una svolta verso la mobilità dolce, mi sembra più una lavata di mani alla Ponzio Pilato. Un po’ come scrivere sul pacchetto di sigarette che “il fumo nuoce gravemente alla salute”.
Noi di Mobilita Palermo abbiamo delle proposte concrete a favore della mobilità ciclabile in città, e ci rendiamo disponibili a qualsiasi tipo di collaborazione col Comune di Palermo per cercare di risolvere REALMENTE i problemi della ciclabilità urbana. Attendiamo con ansia una chiamata.
Beh, per quanto mi riguarda, io scorrerò come ho sempre fatto sulle ciclabili ove presenti, ma in ogni caso se a fianco di una strada le piste mancano non ho problemi o nessuna paura a circolare su asfalto e in quel caso do la precedenza a pedoni e veicoli. Pensate che esistono anche ciclisti temerari che passano con il rosso !
bisogna però insegnare ed eventualmente multare quei ciclisti che i npresenza di piste ciclabili se en fregano di usarle e usano le strade…
concordo in pieno con l’articolo
in quanto all’obligo di usare le piste ciclabili a Palermo non vale il decreto di legge relativo (http://www.codicedellastrada.net/index.html?obbligo_di_uso_della_pista_cic.htm) – che comporta anche la sanzione da 24 a 92€ in quanto le piste cittadine non sono omologate.
Poi considerate che per il codice della strada non si potrebbe neanche circolare “senza mani”! Immaginate di essere sanzionati per una cosa simile con tutto quelo che si potrebbe sanzionare solo guardandosi intorno pochi secondi!
Non avrei mai immaginato che il nostro comune avesse un UFFICIO BICICLETTE!
Non oso immaginare quanto siano stati e siano tutt’ora oberati di lavoro i componenti di quest’ufficio!!
Si e intanto l’altra settimana in via Roma mentre attraversavo la strada in mezzo al traffico bloccato, ksm security che filava come un razzo mi ha investito mentre attraversavo la preferenziale per salire sul marciapiede. Gli sono finito sul cofano e poi a terra. Non so come non mi ha ammazzato. Mi ha pure aggredito, ero sulle strisce, ho guardato a destra prima di passare, lui andava molto più forte del limite consentito, eppure mi ha aggredito senza nemmeno chiedermi che mi ero fatto. Tassisti e servizi di sorveglianza privati, i peggiori criminali al volante, si sentono autorizzati a correre come delle saette in mezzo al traffico.
[…] Fonte: Mobilita Palermo […]
@ giuseppe77: prima insegniamo e multiamo gli automobilisti che posteggiano sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, sopra le piste ciclabili, in curva, nei divieti di sosta, in doppia tripla e quadrupla fila, chi non rispetta il limite di velocità e chi occupa le corsie d’emergenza. POI vada tutto il resto.
CMQ per fortuna che c’è OLLANDO che il sindaco lo sa fare. Vi è piaciuto votarlo?? E questo è il risultato.
Come sempre prima fanno i parla parla, e poi pubblicano la nuova delibera e se ne lavano le mani.
@tancredi: io non ho detto che gli automobilisti non vadano multati: ci vuole tolelranza zero per tutti, compresi ciclisti e pedoni. I panormosauri sono anche a cavallo
@giuseppe77: Allora sono d’accordo con te!! A Palermo per esempio non ho MAI visto multare un pedone che attraversa col semaforo rosso. Sono anch’io per la tolleranza zero
“Attendiamo con ansia una chiamata”.
Perchè non farsi avanti?
[…] La politica deve prendere atto di questo fenomeno, e capire una volta per tutte che essere ciclista al giorno d’oggi non significa limitarsi allo sport o alle passeggiate domenicali, ma fa parte di una scelta alternativa che sposta il suo baricentro verso una mobilità sostenibile, ecologica ed economica. E’ un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire. In qualità di cittadini chiediamo all’amministrazione un piano serio, a breve, medio e lungo termine per portare a Palermo una rete ciclabile capillare. La nostra città è una città potenzialmente ciclabile sotto ogni profilo, come abbiamo già evidenziato tempo fa in questo articolo (link). Ad oggi si è fatto veramente poco, quasi nulla, a parte qualche provvedimento assolutamente inutile, al limite della presa in giro (link). […]